cLOUDDEAD – cLOUDDEAD

Voto: n.g.

cLOUD01500Spesso sulle nostre pagine sono stati recensiti prodotti poco identificabili in una chiara definizione musicale: più che comprendere quanto di Hip-Hop ci sia realmente in “cLOUDDEAD” (il che, tutto sommato, poco importa), mi sembra difficile darne una precisa collocazione anche in ambiti più generici ed approssimativi, visti il numero e il tipo di astrazioni che compongono il disco. Di fronte abbiamo tre entità perfettamente integrate in un solo corpo: Doseone, Why? e Odd Nosdam non sono certo nuovi alla sperimentazione, ma qui mi sembra siano riusciti a spingersi ancora oltre, attingendo a piene mani da fonti (musicali, espressive, concettuali) il più delle volte estremamente distanti tra loro.

L’insieme di Rap, porzioni cantate, breakbeat, rumori, dissonanze e tappeti sonori ipnotici crea un sottofondo imprevedibile e in continua evoluzione, un allucinogeno che raccoglie senza tanti complimenti le moderne acidità dell’Elettronica (l’overture Lynchiana di “(Cloud Dead Number 5)”), il frutto psichedelico degli anni ’70 (ad un primo ascolto “JimmyBreeze” mi ha subito riportato alla memoria la bellissima “Time” dei Pink Floyd), l’alienante oniricità delle composizioni Indie-Rock. Le dodici tracce che formano il disco sono i rispettivi lati A e B di sei 10”, ciascuno realizzato attorno a uno specifico tema attraverso una struttura caotica e frammentata. Ciononostante “cLOUDDEAD”, forse proprio grazie alla completa anarchia musicale che lo contraddistingue, conserva nei suoi oltre settanta minuti di ascolto la compattezza di un disco concepito in studio secondo una precisa logicità. Anche se si tratta di un’uscita Big Dada, la natura anticoniana del progetto mi sembra più che evidente, tant’è che ai tre bisogna aggiungere l’efficace partecipazione di Sole nella parte conclusiva di “I Promise Never To Get Paint On My Glasses Again, Pt. 1”; oltre a lui troviamo poi Illogic nella traccia d’apertura, Dj Signify e Mr. Dibbs ai piatti, The Bay Area Animals in “Bike”.

L’estetica lirica dei cLOUDDEAD appare altrettanto bizzarra e procede per immagini, fondendo la voce nasale di Doseone e quella ugualmente riconoscibile di Why? in un susseguirsi di osservazioni più che nelle canoniche strofe cui siamo tutti abituati. Il rischio è certo quello di riuscire ad arrivare a un numero molto ristretto di ascoltatori: “cLOUDDEAD” non è un prodotto immediato, ma il suo apparente non-sense è solo la naturale conseguenza del non assomigliare a nient’altro che sia già in circolazione. Prendete questa come una prima dimostrazione della libertà espressiva rappresentata dal gruppo/progetto ed avvicinatevi ai loro deliri senza pregiudizi di alcun tipo.

Tracklist

cLOUDDEAD – cLOUDDEAD (Big Dada 2001)

  1. Apt. A, Pt. 1 [Feat. Illogic]
  2. Apt. A, Pt. 2
  3. And All You Can Do Is Laugh, Pt. 1
  4. And All You Can Do Is Laugh, Pt. 2 [Feat. Dj Signify]
  5. I Promise Never To Get Paint On My Glasses Again, Pt. 1 [Feat. Sole]
  6. I Promise Never To Get Paint On My Glasses Again, Pt. 2
  7. JimmyBreeze, Pt. 1
  8. JimmyBreeze, Pt. 2
  9. (Cloud Dead Number 5), Pt. 1 [Feat. Mr. Dibbs]
  10. (Cloud Dead Number 5), Pt. 2 [Feat. Mr. Dibbs]
  11. Bike, Pt. 1 [Feat. The Bay Area Animals]
  12. Bike, Pt. 2 [Feat. The Bay Area Animals]

Beatz

All tracks produced by Odd Nosdam, except track #7 co-produced by The Wolf Bros