Blockhead – Interludes After Midnight

Voto: 4/4,5

BHead2012500Comincia tutto con “Music From Earthworms”, il primo disco di Aesop Rock nel quale faceva il suo esordio anche un giovanissimo James Anthony Simon, in arte Blockhead, originario di Manhattan. Da lì in avanti, per il beatmaker si snodano due strade: la prima percorsa al fianco dell’mc e ingrossata, per la verità, da sporadici contributi in favore di amici e colleghi più o meno orbitanti attorno a una manciata di etichette e progetti (Illogic, Murs, LoDeck, Vordul Mega, Hangar 18, Cage), la seconda, invece, affrontata nella solitudine di uno studio di registrazione dal quale usciranno, in otto anni, ben cinque album di livello ugualmente alto, seppure ciascuno presenti caratteristiche proprie e sfumature di volta in volta differenti.

“Music By Cavelight”, indimenticabile capitolo uno (va da sé che nessuno farebbe partire il conto da “Blockhead’s Broke Beats”), è solo il nucleo originario di una sbocciatura artistica che, nel tempo, ha conservato un profilo notturno e autunnale, svelando però lati nascosti e composizioni sempre più articolate. “Interludes After Midnight” ne è appunto il più recente sviluppo, naturale prosieguo di “The Music Scene”, datato duemilanove, col quale condivide una squisita prosperità di accenti musicali, navigando tra i generi ma insistendo quasi dichiaratamente sulla complessità compositiva del Prog, evocato da una smisurata stratificazione di sample che appaiono e scompaiono.

I dodici brani di “Interludes After Midnight”, tutti al di sopra dei quattro minuti di durata, possiedono un’estetica molto definita anche all’interno dei numerosi registri presenti; così, se “Never Forget Your Token” (la voca pitchata arriva da “The Black Door” dei misconosciuti The Loose Enz – <<buy yourself an underground ticket/take the subway to the end of your mind>>) mette in esatta sequenza basso, pianoforte e tastiere, “Panic In Funkytown” si immerge in esotismi Downtempo che invitano al movimento, un altro contrasto potremmo coglierlo tra “Hungover Like Whoa”, Blues trasognato ed evocativo, e “Tools Of The Industry”, che scivola dalle intermittenze degli anni ’80 a una deliziosa combinazione di fiati e basso. E che dire del lirismo morriconiano di “Beyond Reach”, posizionato proprio al centro di un brano che sembrava ammiccare alla psichedelia dei Pink Floyd, oppure delle percussioni ipnotiche di “Escape The Meadow”, prossima al mood sospeso che già segnava “Music By Cavelight”?

Insomma, nei singoli scenari come nella loro somma, “Interludes…” è la riprova del talento cristallino che Blockhead proietta in ciascuna delle sue opere e questo, al di là del sottinteso invito all’acquisto (la limited edition comprende anche un 7” con due inediti), attesta il valore di una carriera vissuta sempre all’insegna della buona musica, raccogliendo i meritati apprezzamenti anche al di fuori dell’Hip-Hop underground.

Tracklist

Blockhead – Interludes After Midnight (Ninja Tune 2012)

  1. Never Forget Your Token
  2. Creeps Crouchin’
  3. Panic In Funkytown
  4. Hungover Like Whoa
  5. Meet You At Tower Records
  6. Escape The Meadow
  7. Smoke Signals
  8. Tools Of The Industry
  9. Midnight Blue
  10. Snapping Point
  11. Beyond Reach [Feat. Baby Dayliner]
  12. The Robin Byrd Era

Beatz

All tracks produced by Blockhead