Bekay – Hunger Pains

Voto: 4 –

Bekay09500Bekay è una sorpresa inattesa di questo duemilanove, fino ad oggi aveva pubblicato un pugno di singoli (“Young”, b-side di “Where Brooklyn At?”, e “The Raw” figurano anche in “Hunger Pains”) ed un esordio semi-ufficiale marchiato sempre Coalmine Records (“The Horror Flick LP”, ascrivibile al progetto Rawkus 50), personalmente ammetto di averlo scoperto solo grazie al video di “I Am” e “Brooklyn Bridge“, il quale però mi ha immediatamente spinto ad ascoltare il disco per intero. E, come anticipavo, ne è seguita una piacevole sorpresa: “Hunger Pains” è un prodotto semplice, scorrevole e piuttosto rigoroso, realizzato in maniera tradizionale (un po’ di beat solidi, gli scratch dove necessario, tante punchline) e con l’aggiunta di diversi contributi infallibili (R.A. The Rugged Man, Heltah Skeltah, Inspectah, Masta Ace, Illmind, Marco Polo, Shuko).

<<Bekay’s the reason that your label got a street team/the definition of a street dream, listen to the streets scream/the game made the pain, I’m a bring longer/but I’m like Magic with AIDS, what don’t kill you make you stronger>>, i toni, grosso modo, sono questi, il Rap di Bekay è caratterizzato da metafore, spavalderia (entro la norma), un sano desiderio di mettersi in gioco e una pronuncia che talvolta mi ricorda Eminem (beh sì), pur senza raggiungere risultati sbalorditivi l’mc ci consegna un disco che centra il proprio obiettivo e si fa notare per diverse tracce, da “Pipe Dreams”, uno storytelling contro le etichette discografiche in compagnia di Rugged Man (e chi se non lui?), che tra l’altro chiama in causa proprio il signor Mathers, alle già citate “I Am” e “Brooklyn Bridge” (l’amore per l’Hip-Hop e per il proprio quartiere), da “Crazy”, bella combo con Rock e Sean P, a “Young” (in questo caso la tematica è più seria, si parla di droga), da “Skemers” a “The Raw”.

Parte del merito va senz’altro diviso coi diversi beatmaker coinvolti, “Hunger Pains” (lo dico? Dai, lo dico…) è tra i dischi meglio prodotti di questo duemilanove, quadrato, equilibrato, senza alcun genere di abusi (qualche vocina pitchata c’è, ma non genera risultati stomachevoli), eccezion fatta per “Pops” e “Realest That Run It” – che comunque non risultano sgradevoli; abbiamo difatti le prove convincenti di Alchemist (il beat è lo stesso per entrambe le versioni di “I Am”, nel remix però compaiono anche i Dilated Peoples), Marco Polo, Shuko (belle in particolar modo “Bloodsport” e “Young”), Illmind, Babu e via dicendo.

Cos’altro? Niente, spero solo di essere stato convincente perché sono certo che “Hunger Pains” potrebbe sorprendere anche voi.

Tracklist

Bekay – Hunger Pains (Coalmine Records 2009)

  1. Intro
  2. I Am [Feat. Dj Revolution]
  3. Pipe Dreams [Feat. R.A. The Rugged Man]
  4. Bloodsport
  5. Young
  6. Rapstar (Hunger Pains)
  7. Crazy [Feat. Heltah Skeltah]
  8. Brooklyn Bridge [Feat. Masta Ace]
  9. That’s Brooklyn (Skit)
  10. Skemers [Feat. Wordsworth]
  11. Realest That Run It
  12. Pops
  13. The Raw [Feat. Saigon and Inspectah Deck]
  14. Visions
  15. I Am (Remix) (Bonus Track) [Feat. Dilated Peoples]

Beatz

  • The Returners: 1
  • The Alchemist: 2, 15
  • Marco Polo: 3
  • Shuko: 4, 5, 10
  • Alkota and Unknown: 6
  • Illmind: 7
  • Dj Babu: 8
  • Contagious and Dylan Margerum: 9
  • Contagious: 11
  • Bean One: 12
  • Street Orchestra: 13
  • J.R. Rotem: 14
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