Arse – Fuck your dreams

Arse2015500.Confusione e finta critica sociale. “Fuck your dreams” può essere riassunto tranquillamente in cinque parole. Certe (molte) volte ho l’impressione di scrivere sempre le stesse cose. Potrei copiare molto delle mie passate recensioni sui nostri magnifici, integerrimi e originalissimi rapper underground – un termine, a questo punto, da cestinare veramente per sempre – con la certezza di risultare in ogni caso preciso e pertinente. C’è una canzone nell’“Entropia EP” di Egreen, “La verità”, nella quale si gioca tra la differenza che c’è tra la verità apparente delle parole e la realtà dei fatti. Ecco, nel prodotto in questione, spiace dirlo, la verità è che c’è una forte componente di riflessione politico/sociale, la realtà è che è solo un modo diverso (direi addirittura perverso) per fare autocelebrazione – <<Io quello, io questo, io bla bla bla>> e via dicendo; la verità è che <<il microfono trasmette il mio messaggio per le vostre orecchie scomodo>> (“Noi contro loro”), la realtà è che criticare politici e Vaticano può essere scomodo solo per gli adolescenti – ed è meglio tralasciare lo pseudo operaismo di “Ottobre rosso”… Potrei continuare per ore, ma sarebbe inutile e di cattivo gusto.

Quel che voglio dire è che ciò che manca a “Fuck your dreams”, come però a moltissimi altri lavori di qualsiasi livello, target, budget e così via, è la mancanza di originalità. Per uno che ascolta Hip-Hop – un ascoltatore serio, sia chiaro – sta diventando difficile riconoscere le differenze tra i dischi che di settimana in settimana vengono pubblicati. E Arse non si salva, purtroppo. Ci si trova di fronte a una quantità spropositata di cose (suoni, ma soprattutto versi) messe assieme a caso e già sentite – rapper, vi prego, basta coi riferimenti a “Dal tramonto all’alba” – al cui confronto i pochissimi frammenti interessanti (la barra <<questo paese non ha gli occhi, ma solamente mani per gli applausi>> di “Ottobre rosso” mi è piaciuta tantissimo e “Noi contro loro” è musicalmente devastante) vengono facilmente dimenticati. Che dire, quindi, dell’ultimo lavoro del rapper romano?

Per quanto mi riguarda, il risultato finale è altamente insufficiente: basta aver ascoltato almeno una dozzina di dischi negli ultimi dieci anni per non aver bisogno di riprovare con questo.

Tracklist

Arse – Fuck your dreams (Quadraro Basement 2015)

  1. Intro
  2. L’incubo perfetto
  3. Fuck your dreams
  4. Mina vagante
  5. Red alert
  6. Ottobre rosso
  7. Noi contro loro
  8. Black starr [Feat. Kwality]

Beatz

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